Che cos'è l'agility, 5 parte

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Coralovemma
view post Posted on 21/7/2009, 21:33




Jumping, altra bella parolina che trae in inganno (sempre riferendomi ai neoagilisti), tradotta significherebbe “saltare”, ERROREEEEE, in questa prova (cani e conduttori) devono correre a perdifiato altro che saltino e via andare, non dimentichiamo che abbiamo un gran nemico da sconfiggere, si chiama “cronometro”.
La spiegazione è semplice: mentre nell’agility c’erano le zone di contatto da tenere d’occhio (più avanti vedremo il sistema di classificazione delle due prove e si capirà il perché delle mie parole), in questa sono sparite; gli ostacoli, ovviamente, sono quelli di prima ma il percorso è profondamente cambiato, non ci sono più la bascula, la palizzata, la passerella né tanto meno il famigerato tavolo; ora ci sono tutti ostacoli, a parte lo slalom, da fare a tutta birra e quindi chi più ne ha, più ne metta.
Si ricomincia con la solita ricognizione del percorso e le immancabili raccomandazioni degli allenatori; i giudici di gara, generalmente, prediligono per questa prova, un percorso a basso contenuto tecnico in modo da enfatizzare la velocità d’esecuzione; in altre parole: in genere, la difficoltà di questo percorso è il controllo del cane alla massima velocità possibile; in ogni caso, anche questa prova non è mai una passeggiata di salute.
Vediamo ora come sono i giudizi di gara ed i relativi piazzamenti.
PROVA DI AGILITY: in questa prova abbiamo a disposizione quattro possibilità d’errore, alla quinta si è eliminati; due rifiuti, al terzo si è eliminati oppure se si supera il tempo massimo a disposizione del concorrente (stabilito dal giudice); non prendiamo in considerazione le altre possibilità (le vedremo più avanti) di essere eliminati sui due piedi, atteniamoci a quello che avviene sul percorso.
PROVA DI JUMPING: le regole di eliminazione sono identiche alle prime.
CLASSIFICA di Agility: per prima cosa si prendono in esame i percorsi senza nessun tipo di errore (percorsi netti), di questi vince chi ha impiegato il minor tempo e via via gli altri netti; poi si prendono in considerazione quelli con una penalità (un errore o un rifiuto) e si controllano i tempi, poi quelli con due penalità e così via.
Detta così sembra complicato, in realtà … è vero; un esempio: se un concorrente conclude in venti secondi con un errore o rifiuto, l’altro concorrente termina in ventidue secondi ma netto, chi vince è il secondo concorrente perché ha il percorso netto; semplice.
Poi, con tre percorsi di agility netti, si passa nel grado superiore; questa è la ragione per cui tutti i concorrenti (quelli di primo grado) cercano di ottenere un percorso netto anziché un tempo da podio; dei trucchi per ottenere entrambi i risultati ne parleremo poi.
CLASSIFICA di Jumpig: in questo caso, ogni errore o rifiuto ci “costa” cinque secondi; ovvero, al termine della prova si aggiunge al tempo impiegato cinque secondi per ogni errore e rifiuto fatti lungo il percorso.
Esempio: il primo impiega trentadue secondi per fare il percorso, il secondo impiega ventisei secondi con un errore, chi vince è il secondo per un secondo.
Parliamo un attimo dei gradi (livello di esperienza raggiunto dal binomio), in teoria si dovrebbe iniziare dai debuttanti, in pratica non lo fa quasi più nessuno; tutti s’iscrivono in primo grado saltando la categoria di coloro che per la prima volta si cimentano in una gara di agility dog.
Ottenuti tre eccellenti netti (così si definiscono i percorsi di agility eseguiti senza errori), si passa in secondo grado.
In secondo grado, ovviamente, le cose si complicano; i percorsi diventano più complicati e tortuosi ed i tempi di esecuzione diventano più corti, necessita un maggiore controllo sul cane e non sono più tollerati (dai giudici) certi piccoli errori che in primo grado non portavano a conseguenze (salti di zona o rifiuti).
Per raggiungere il top delle categorie (il terzo grado), occorrono i soliti tre eccellenti netti ma… con tre podi; non è sufficiente fare il netto, è necessario arrivare nei primi tre posti, altrimenti…. “ciccia”.
A questo punto le cose si fanno veramente serie; basta pensare che non tutti riescono ad arrivare in terzo grado, conosco gente che dopo anni di agility è rimasta in primo grado senza possibilità di poter emergere, altri che sono arrivati in secondo grado in men che non si dica e da lì non sono andati oltre.
Personalmente considero questo genere di persone dei grandi; perché sono rimasti fedeli al loro amico anche se questo non è mai riuscito (non tutti sono dei Carl Lewis o simili) ad ottenere dei grandi risultati.
Queste persone hanno dalla loro la voglia di divertirsi con il loro fido compagno, al di là del risultato sportivo, si divertono assieme in barba alle classifiche, sono loro l’anima vera di questo sport; sono loro che, a prescindere dal risultato ottenuto, passando una sana giornata all’aperto in compagnia del proprio compagno e con altri amici come loro fieri di avere un compagno che fa di tutto tranne che vincere (chi se ne frega della vittoria).
Per contro ho visto personaggi che dopo l’inizio, con il loro cane, si sono portati a casa il cane che va per la maggiore (il border collie) emarginando il primo perché non poteva vincere.
Queste “persone” così facendo dimostrano inequivocabilmente che non capiscono nulla di cani e di agility; i fatti che dimostrano quanto ho appena detto sono diversi, eccone alcuni: se vado in gara con un border e sono una schiappa in conduzione, non è certamente il cane che mi fa diventare un fuoriclasse; in ogni gara ci sono minimo cinquanta border, quello che vince è sempre uno solo; fatto importante, vince sempre (o quasi) chi ha la maggior intesa con il proprio compagno; se la schiappa non ne aveva prima, figuriamoci dopo; il mio consiglio a queste persone è: tieniti il tuo cane e divertitevi a più non posso, siate fieri quando il vostro botolo fa uno splendido “percorso netto”.
Personalmente non cambierei i miei cani con nessun altro (anche perché vincono spesso) e non sono border collie; il nostro vantaggio è che noi abbiamo un’intesa formidabile, riusciamo sempre a divertirci, anche quando prendo una raffica d’eliminazioni (per errori spesso miei e quasi mai loro); siamo sempre tranquilli come se fossimo ad un pic nic di primavera; non nego che nel momento in cui siamo davanti alla prima astina, pronti per partire, in quel momento fulminerei chiunque mi si avvicinasse, passati dall’ultima fotocellula si torna ad essere i burloni di sempre a prescindere dal risultato; l’importante è: avere terminato il percorso nel migliore dei modi che ci è stato possibile.
Non so se si è capito, io sono molto fiero delle mie due bimbe, anche se una delle due è una discola e l’altra ogni tanto fa quello che gli passa per la testa (mai nulla di buono), quando siamo sul percorso di gara ci sentiamo veramente come una unica entità, fuori … anche.
La prossima volta vedremo come si sta in terzo grado ed altre regole di questo fantastico sport.

:)
 
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